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Perugia Terni
Questa regione è al centro della penisola italiana; un territorio di piccole dimensioni prevalentemente collinare che ha in se grandi tesori. Nel mio girovagare ho scoperto una terra dal cuore verde dove abbonda l’azzurro d’acque dolci come il lago Trasimeno, il fiume Tevere e le bellissime Cascate delle Marmore. Da giovane saccopelista ho partecipato ad Umbria Jazz un importante festival musicale, visitando città medievali come Perugia, Assisi con salita all’Eremo delle Carceri, Gubbio e Spoleto. La cucina umbra, molto saporita, mi ha dato il carburante per godermi le lunghe camminate circondato da tanta bellezza. Tra i miei piatti preferiti le Bruschette, le Ciriole alla Ternana, Tagliatelle al Tartufo e volendo fare un peccato di gola “una tantum” Salsiccia di Norcia e Porchetta di Bastia Umbra. Per i vini mi limito ad un’ottimo bianco adatto a tutte le pietanze: l’Orvieto classico.

Superficie: 6335,65 Km² Popolazione: 638.130 Comuni: 59
Gubbio: Centro Storico
Gubbio: Centro Storico



Sito archeologico del Teatro Romano
La cinquecentesca Fontana dei Matti
Palazzo Ducale

Superficie: 2128,31 Km² Popolazione: 216.248 Comuni: 33
Rafting sul fiume Nera
Rafting sul fiume Nera


Nel mio andirivieni tra il nord ed il sud dell’Italia, ho fatto spesso tappa in Umbria. In una torrida giornata di luglio ho scoperto questo borgo della valle del Tevere. Una strada costellata di pini marittimi mi porta all’ingresso del paese, salendo leggermente tra le case finché mi trovo di fronte l’imponente Castello Doria Panphili; il maniero prende il nome del nobile casato, ultima proprietario prima che passasse al comune che ne ha fatto la propria sede municipale. E’ una fortezza medievale con quattro bastioni ed un alta cinta muraria con la statua di un leone all’ingresso. Il Castello di Alviano è perfettamente conservato ed ha al suo interno importanti affreschi sulla vita di San Francesco. Ci sono poi due musei: il Museo d’arte contadina, e il Museo dei Capitani di ventura; quest’ultimo in onore del Capitano della Repubblica di Venezia Bartolomeo D’Alviano che nel cinquecento ha dato al castello l’attuale forma. Visito poi la Chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria Assunta edificata nel cinquecento con all’interno bellissimi affreschi risalenti all’epoca rinascimentale. Un giro nel centro storico e uno sguardo dal belvedere; da qui si domina tutta la valle, in particolare il lago artificiale formato dallo sbarramento del Tevere e l’oasi naturalistica del WWF. Per concludere, niente di meglio che un piatto di bruschette, al pomodoro, al patè di olive, con l’olio locale, col tartufo.
Arrivato a tarda sera, ho trovato un albergo decisamente scadente. L’alloggio è comunque in buona posizione lungo la passeggiata del fiume Nera. Di primo mattino ho raggiunto la Chiesa del Sacro Cuore Eucaristico, con la facciata ricca di statue, e rosone circondato da mattoni a vista. Non rinuncio mai ad un abbondante colazione; nei pressi della chiesa ho trovato un bar dove ho gustato dei buoni cornetti, e una spremuta d’arancio e limone come piace a me. Oltrepasso il fiume Nera sul modernissimo ponte pedonale dedicato all’architetto Malagricci e raggiungo l’obelisco Lancia di Luce, monumento di archeologia industriale opera dello scultore Arnaldo Pomodoro; da qui mi dirigo senza indugio verso il centro dove ammiro l’antichissima Chiesa di San Salvatore risalente all’epoca medievale. Poco più avanti, in sequenza, visito Palazzo Spada oggi sede del municipio con la statua del Thyrus, il drago simbolo di Terni; il secentesco Palazzo Montani e Piazza della Repubblica salotto buono della città. Da lì proseguo per Piazza Tacito punto di ritrovo per i giovani ternani; purtroppo a causa di lavori di restauro non posso ammirare la fontanafino alla stazione dove in mezzo a una grande aiuola fa bella mostra di se una gigantesca scultura in acciaio detta “La Pressa”. Si à fatto tardi, e non c’è di meglio per chiudere la serata, come cenare nel romantico centro della città di San Valentino.
Oltrepassata la periferia industriale di Terni con gli interminabili capannoni delle acciaierie, arrivo in pochi minuti ai comodi parcheggi ( costo 5 euro ) dell’area “Ex Viscosa”. Lunga coda alla biglietteria, sotto un sole torrido; mi pento di non aver fatto il biglietto online poiché mentre sono lì un segnale acustico avvisa del rilascio dell’acqua. Subito dopo l’ingresso c’è un box dove una guida racconta la storia di questa cascata artificiale che dal fiume Velino in tre salti di 165 metri si getta nel fiume Nera. Pochi passi e sono al Belvedere Inferiore uno dei punti più spettacolari dove si vede la cascata in tutta la sua imponenza. Il primo impatto è del tipo “sono dove vorrei essere” che mi capita spesso di fronte ad un famoso monumento. Foto in tutte le pose, . Mi faccio un panino in uno dei punti di ristoro all’interno del parco, dove trovo anche i prodotti tipici della zona. Proseguo su un percorso che mi porta su fin sotto la cascata, dove il rumore dell’acqua da l’idea della forza della natura e per magia si forma l’arcobaleno; Ridiscendo bagnato da capo a piedi pentito di non aver comprato l’impermeabile ( costo 1 euro ). Mi asciugo al sole d’agosto mentre dei gommoni scendono le acque impetuose del fiume Nera; per loro le emozioni continuano, mentre per me questa entusiasmante avventura finisce qua.